
L'ora della Sostenibilità
Cresce la partnership tra l’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” e INTRALOGISTICA ITALIA in un percorso che punta ad arricchire di temi e contenuti l’appuntamento fieristico del 2025. Il 15 novembre a Milano il convegno pubblico con i risultati dell’edizione 2023 dell’Osservatorio, di cui anticipiamo alcuni spunti. Le parole chiave: strategia, sostenibilità e automazione.
Alla luce della partnership con il Politecnico di Milano, INTRALOGISTICA ITALIA sostiene gli incontri dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” ritenendoli interessanti dal punto di vista dei contenuti e funzionali nel percorso che porta alla manifestazione fieristica nel maggio 2025.
Funzionali per capire le tendenze del mercato, individuare nuovi partner e identificare i temi su cui lavorare nel corso degli appuntamenti, che animeranno le giornate di INTRALOGISTICA ITALIA 2025. Per accompagnare la visita in fiera e l’incontro con le nuove tecnologie, con una parte convegnistica e teorica allineata allo stato dell’arte e con una visione sul futuro. Sono tanti gli approfondimenti e i progetti che l’Osservatorio sta portando avanti, i cui principali risultati verranno presentati in occasione del convegno, aperto a tutti, del 15 novembre presso MICO Fiera Milano Congressi. Per partecipare all’evento è necessario registrarsi al seguente link:Il progetto GILA
Tra i temi al centro del prossimo tavolo di lavoro verticale Logistics Real Estate & Intralogistica, la presentazione del benchmark internazionale del progetto GILA (Germania, Italia, America Latina). Un consorzio nato dalla collaborazione fra il Politecnico di Milano, il Fraunhofer Institute, l’Università de Los Andes (Colombia) e aziende partner del settore, allo scopo di mappare l’efficienza energetica e i valori di intensità delle emissioni di gas serra per i siti logistici.

La mappatura prevede un confronto quali-quantitativo che inquadra i magazzini secondo data di costruzione, superficie coperta e altezza utile, temperatura gestita, settori merceologici, consumi (elettrici, di combustili, di refrigeranti), ed emissioni di CO2e (CO2 equivalente), evidenziando i diversi percorsi e categorie di intervento verso la riduzione dell’impatto ambientale. Un progetto triennale di grande importanza e complessità, conclusosi giusto questo luglio, che a oggi ha visto “analizzati” 9 milioni e 450 mila metri quadrati di magazzini, di cui circa 4,75 milioni in Italia.
Una classificazione delle soluzioni
È interessante perché sta portando alla costruzione di una classificazione, da aggiornarsi anno per anno, che identifica gli interventi che si possono effettuare per andare a migliorare le prestazioni dei magazzini (sempre in ottica di efficienza energetica e di emissioni).

Un modo per sistematizzare le diverse azioni intraprese e poterle confrontare tra loro evidenziando dei trend:
- Green building (isolamento termico, ribalte con portoni coibentati, cool roof, green roof, biodiversity)
- Impiantistica (fotovoltaico in autoconsumo, sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane, pannelli solari, sistemi intelligenti di climatizzazione, energia eolica, geotermia, pompe di calore monitoraggio avanzato dei consumi)
- Movimentazione e automazione (batterie agli ioni di litio, carrelli a idrogeno, carrelli ibridi combustibile/batteria, ricarica batteria alta frequenza, sensistica riduzione consumi, recupero di energia in frenata)
- Gestione dei materiali (riduzione del packaging, riutilizzo / riciclo del packaging, impiego di materiali rinnovabili/ a base biologica, uso di tecnologie per minimizzare le dimensioni dei cartoni/imballi, minimizzazione dei materiali da riempimento)
- Illuminazione (lampade a LED, illuminazione naturale e pareti bianche, solar tube, sensistica consumi legati all’illuminazione)
- Strategie operative (pianificazione ottimale delle attività di materials handling e ricarica delle batterie, progettazione ergonomica dei processi).
Questa griglia è senz’altro utile per confrontare le esperienze delle diverse aree coinvolte, ma anche per individuare le strategie adottate dai player in campo e quindi identificare i principali macro trend, con differenze anche fra i diversi Paesi.
Una ricerca utile per chi, come noi, si occupa di magazzini e che, oltre a indicare dove va il mercato, può fornire uno strumento utile, una “cassetta degli attrezzi”, dove ritrovare un ampio ventaglio di soluzioni adottabili, affiancato con i risultati potenziali ottenibili.
È un approccio che ben si sposa con le dinamiche di una Fiera come INTRALOGISTICA ITALIA, nel momento in cui alcune delle soluzioni più performanti sulla carta potrebbero essere viste e approfondite con la visita agli stand e con la soluzione hardware e/o software che ha contribuito a ottenere certi risultati.
Analizzare i consumi energetici
In linea con l’azione di INTRALOGISTICA ITALIA, che ha co-organizzato l’Opening Ceremony di PLAST (5-8 settembre 2023) insieme agli altri partner di The Innovation Alliance, vediamo che tra gli altri obiettivi dell’Osservatorio all’interno del progetto GILA, si trova la valutazione di quali sono i consumi di packaging delle aziende e i rifiuti generati (plastica, cartone e legno), lo studio dei consumi elettrici, differenziato per tipologia di immobile in termini di temperatura (ambiente, refrigerato, raffrescato, multi-temperatura) ripartito a livello delle differenti aree funzionali (illuminazione, movimentazione e refrigerazione).
I dati della ricerca 2023 saranno presentati nel corso dei prossimi appuntamenti dell’Osservatorio, ma sono molto interessanti quelli relativi al 2022, che evidenziano un forte scostamento tra l’insieme dei magazzini italiani e quelli tedeschi.
Per le emissioni totali (ton CO2e) – dovute a consumi elettrici, refrigeranti e combustibili – la quota prevalente è legata ai consumi di energia elettrica, con una percentuale del 60% in Italia e del 56% in Germania, mentre per quanto riguarda il combustibile la quota tedesca sale al 43% contro il 13% italiano; il rimanente deriva dai gas refrigeranti (28% Italia 1% Germania), scostamento forse troppo netto e probabilmente riconducibile a uno squilibrio presente nel campione considerato.
Dai dati che si andranno a presentare, ma soprattutto dai trend già evidenziati emerge per il 2023 un potenziamento delle soluzioni già presentate nel 2022 (vedi figura) con una priorità di azione sull’illuminazione e sulla gestione dei materiali, confermando l’attenzione al tema delle sostenibilità tramite la crescente implementazione di soluzioni di packaging on demand e di riutilizzo dello stesso, ai quali per l’Italia si aggiunge anche un’importante direzione di lavoro legata all’impiantistica, tra cui il fotovoltaico. Quest’ultima categoria sarà oggetto di un approfondimento dedicato nel corso del 2023.

Per noi di INTRALOGISTICA ITALIA questo è un ulteriore passaggio chiave, in quanto i temi della sostenibilità incidono in maniera importante in termini di costi e di reputazione.
L’esempio dei magazzini che abbiamo presentato in diversi articoli del nostro blog è significativo, in quanto l’abbattimento dei costi di gestione passa attraverso la scelta di spingere sull’automazione sebbene il valore aggiunto del prodotto non sia elevato. Una apparente contraddizione se si pensa che in ambito automotive la super automazione è stata presto considerata superflua.
L’attenzione ai materiali è un’altra faccia della stessa medaglia a dimostrazione del fatto che investire in innovazione è una chiave di successo anche in settori considerati già molto maturi.
I casi studio
Il terzo tema toccato dall’Osservatorio è quello della sostenibilità a 360°, questa volta affrontato attraverso la presentazione di case histories di successo, di percorsi di efficientamento effettuati su siti logistici per far vedere come sono stati raggiunti certi risultati e l’impatto delle singole soluzioni adottate. Tra i casi in evidenza il gruppo Rhenus, azienda di logistica tedesca con attività in Europa, Asia e Nord e Sud America, e Sonepar, azienda leader nella distribuzione B2B di materiale elettrico, soluzioni e servizi correlati, che proprio in queste settimane ha inaugurato il nuovo sito di Padova e che unirà il tema della sostenibilità a quello dell’omnicanalità e alle relative soluzioni in termini di automazione, presentando sia il caso italiano sia quello svizzero.
Anche in questo caso, l’Osservatorio sviluppa una modalità di presentazione complementare a quanto da sempre fanno gli organizzatori di INTRALOGISTICA ITALIA. L’idea di guardare alle tecnologie alla luce delle esperienze sviluppate dai leader di mercato è un nostro cavallo di battaglia. Il vantaggio della manifestazione fieristica è quello di poter affiancare una trattazione teorica ad una visione pratica delle soluzioni. Ben sapendo che poi le stesse devono essere declinate e customizzate sulle specificità della singola azienda.
In conclusione, come ci ha evidenziato Alberto Curnis, ricercatore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”: «stiamo ancora raccogliendo le ultime evidenze per completare il quadro aggiornato relativo ai trend del settore, ma quello che si può già intravedere è certamente una conferma con ulteriore rafforzamento di quelli presentati nel 2022 relativamente all’evoluzione dei siti logistici e all’efficienza energetica.
A livello di automazione e innovazione, il comune denominatore dell’evoluzione degli immobili rimane la richiesta di soluzioni caratterizzate da una sempre maggiore: scalabilità, riconfigurabilità e integrazione. La ricerca di flessibilità nell’automazione, dato il contesto di forte volatilità dei mercati, ancora più intenso – se contestualizzato al paradigma dell’omnicanalità e delle relative sfide nella progettazione e gestione dei magazzini – continua a rappresentare un must-have.
Questo porta il settore a lavorare sulle diverse variabili progettuali dell’immobile, dal layout alla pianificazione delle attività, dalle soluzioni IT fino ad arrivare all’automazione. Proprio per quest’ultima la necessità di flessibilità può essere soddisfatta agendo su diversi fattori.
Tra questi si comincia ad intravedere nel settore un interesse legato al nuovo paradigma del Robot-as-a-Service (RaaS) legato a soluzioni di AGV e AMR. Un paradigma che potrebbe rappresentare un’opportunità per colmare i picchi di domanda, seppur oggi ci troviamo ancora in una fase embrionale di sviluppo di questo servizio con diversi aspetti tecnologici e operativi da tenere in considerare per il successo di questo modello».
L’intralogistica è un fattore abilitante, risolve problemi e crea le condizioni perché si realizzino i processi, i modelli produttivi e quelli di business di imprenditori e industriali di tutto il mondo. Rappresenta inoltre il punto di caduta di moltissime tecnologie che attraverso attenti processi di technology transfer sono riadattate e utilizzate all’interno dei nostri magazzini.
Questo blog, lanciato e curato da INTRALOGISTICA ITALIA, si pone come il luogo dove questi due aspetti si ritrovano. Analizzeremo l’evoluzione dei settori a cui le aziende provider offrono prodotti e soluzioni di nuova generazione. Lo faremo scandagliando le nuove tecnologie cercando di capire come i singoli provider le stanno declinando nell’ottica di offrire un servizio sempre migliore ai propri clienti.