Robot in un magazzino del futuro - immagine generata da intelligenza artificiale

Un mondo di opportunità

Alla scoperta delle start-up più interessanti legate all’intralogistica, tra realtà già affermate e new comers affamate. E-commerce, nuovi materiali, energia e robotica: ecco i focus su cui ci siamo concentrati.

3 minuti di lettura

Il mondo della logistica è in grande fermento per motivi congiunturali dalla guerra al post pandemia e per motivi più strutturali legati alla transizione energetica ambientale e all’avvento delle nuove tecnologie. Se è relativamente importante, in questo contesto, capire perché sta cambiando, è invece utile capire quali opportunità si stanno dischiudendo e soprattutto chi ne sta o ne potrebbe beneficiare. Ovviamente sarebbe una lista tanto lunga quanto in continua evoluzione; ci limitiamo a segnalare casi di start-up (più o meno giovani) alcune delle quali sono già al di fuori di questa definizione, ma che ci hanno colpito e che comunque presentano tassi di crescita interessanti.

Tenendo conto che non è – e non vuole essere – una classifica, ma solo un rapido volo per evidenziare quanto si sta facendo e quanto c’è ancora da fare, e sottolineare come il ruolo di connettore di una Fiera come INTRALOGISTICA ITALIA sia ancora importante. 

Il boost dell’e-commerce

www.elogy.io e www.getbyrd.com sono start-up nate sulla spinta della crescita esponenziale dell’e-commerce, facilitano con software proprietari, automazione e magazzini diffusi l’ampliamento del business e la penetrazione di nuovi mercati.

Sono aziende in forte crescita connesse al mondo della logistica, fatturano già diversi milioni di Euro e sono degli “abilitatori” di e-commerce aiutando i loro clienti (principalmente chi non ha la forza o la volontà di costruirsi una rete distributiva) a vendere all’estero. Facilitano la distribuzione puntando sulla quantità e su una “rete diffusa” di magazzini. Elogy in particolare fornisce anche servizi di Warehousing & Fulfillment che permettono di automatizzare i processi dell’e-commerce fornendo anche prodotti white label e occupandosi direttamente di imballare ed etichettare tutte le spedizioni. 

Robot in un magazzino del futuro - immagine generata da intelligenza artificiale

Getbyrd rappresenta un progetto simile, con un software proprietario coordina 30 magazzini in tutta Europa e fornisce servizi di fulfillment ai rivenditori online tramite la sua piattaforma. Nel 2022 ha ricevuto un finanziamento di 56 milioni di Euro che sono serviti ad allargare il mercato, oggi lavora anche in Spagna e Italia (oltre che Austria – è nata a Vienna – UK e Francia). 

Se queste aziende sono vicine al mondo dell’intralogistica ce ne sono altre apparentemente lontane che però riteniamo interessanti per diversi motivi…

Drone che effettua una consegna

Puntare sui materiali e sull'energia

ReCarbon ricicla la fibra di carbonio e, abbattendone i costi, fa sì che possa essere impiegata in tutta una serie di funzionalità da cui era stata esclusa perché troppo onerosa. 

Il poter riciclare la fibra di carbonio, però, vuol dire mettere a disposizione, a parità di costo e con impatto ambientale inferiore, un materiale più performante di molti altri comunemente utilizzati (come la fibra di vetro).Vuol dire riuscire a costruire elementi contemporaneamente più resistenti e più leggeri, ai tecnici e ai designer capire come utilizzarli al meglio. 

Il tema della diffusione dell’elettrico è un altro elemento chiave perché, se è vero che in alcuni ambiti i motori elettrici (tipo truck) non sono ancora performanti, è vero che sono molto utili all’interno dei magazzini. Una start-up emiliana, NOVAC, ha creato dei supercapacitori solidi, quindi molto stabili, sicuri e soprattutto malleabili, capaci di modellarsi intorno all’oggetto di cui fanno parte.

I supercap o supercondensatori sono in grado di allungare la vita delle batterie fornendo boost di energia nei momenti di picco e velocizzando la ricarica. Essendo solidi non hanno parte liquida, non rischiano quindi ne sversamenti ne’ sono infiammabili. Inoltre sono facilmente sovrapponibili e potrebbero perfettamente prestarsi per essere utilizzati su tutte le macchine che si muovono nei magazzini, dai carrelli elevatori agli AGV.

AGV in magazzino

Spostare pacchi sta diventando una commodity?

Tornando al mondo degli e-commerce non c’è che da scegliere a quale nuova azienda affidarsi. Cargamos  (https://www.cargamos.com/) è stata fondata nel 2019 in Messico, è al terzo giro di finanziamento e ha raccolto attorno ai 5milioni di dollari. È il corrispettivo di Omnipack, che però è stata fondata in Polonia nel 2017, è arrivata al quinto round di investimento e ha raccolto tra i 10 e gli 11 milioni di dollari (sulla stessa linea e con un modello di business simile ci sono anche la tedesca Everstox e le indiane Delhivery e WareIQ). 

Viste da lontano e con una certa superficialità sono più o meno tutte uguali, cambia soltanto la zona del mondo su cui insistono. Come se spostare “pacchi” e gestirli fuori e dentro le imprese sia diventato un processo commodizzato e la cosa non può stupire… 

Cambiando totalmente ambito e passando alla robotica si può citare la cinese Mech-Mind che lavora su robotica e intelligenza artificiale. Il punto di contatto sono certamente le telecamere 3D, strumenti abilitanti indispensabili per i bracci robotici. Probabilmente non può essere considerata più una “normale” start-up né tantomeno PMI visto che è nata nel 2016 e ha ricevuto 6 round di investimento per un totale di quasi 80 milioni di dollari. 

Toccando il tema dei bracci robotici vale la pena citare anche l’italiana Adaptronics che lavora sulla capacità di spostare merci delicatamente e in maniera poco costosa, anche in termini di energia consumata. Lo fa attraverso una tecnologia a film sottile che diventa adesiva quando attivata elettricamente.Le performances sono notevoli: con due patch grandi come una carta di credito si riescono a spostare fino a 50kg e la capacità di presa scala proporzionalmente alla superficie attivabile, mentre i “compiti svolti” possono aumentare grazie alla sensoristica integrata di prossimità. Il tutto con un consumo energetico di pochi watt, niente se paragonato all’energia utilizzata, per esempio, nelle tecnologie del vuoto. È uno spin-off di unibo e partecipata di BeHold, potrebbe essere molto utile per chi vuole spostare pezzi molto diversi per forma, dimensione e peso senza cambiare strumento…

Robotica: make or buy, l'importante è crescere

Quelle che proponiamo sono solamente suggestioni, molto diverse tra loro, alcune sono vere e proprie aziende, che forse è difficile riconoscere come start-up per la dimensione o la “data di nascita”, altre sono progetti molto interessanti che devono ancora confrontarsi con il mercato o trovare una loro dimensione imprenditoriale. Però rappresentano esattamente le realtà che potrete trovare a INTRALOGISTICA ITALIA, grandi multinazionali a fianco di geniali PMI – non solo italiane (che a volte sono delle multinazionali tascabili) -, start-up appena uscite dalle migliori università di tutto il mondo e suggestioni appena partorite da centri di ricerca o menti fantasiose. 

La robotica, quella autonoma o collaborativa è un altro settore chiave, che in questi anni è cresciuto molto in fretta e che sta “generando molto movimento”. Impossibile essere esaustivi o presentare tutte le realtà già sul mercato, ma vale la pena dare qualche spunto. Locus Robotics è stata fondata nel 2014, in 5 round ha ottenuto circa 250milioni di dollari, raggiungendo una valutazione di quasi 1 miliardo. È un’azienda statunitense, produce principalmente robot mobili autonomi i “LocusBots” offre la visualizzazione dei dati in tempo reale per tenere traccia delle operazioni di magazzino da remoto e continua ad aggiungere funzionalità di intelligenza artificiale e machine learning. Ormai è considerata leader di mercato e secondo le sue statistiche riesce a triplicare la produttività con un margine di errore molto vicino allo zero. 

Come già scritto, non mancano i concorrenti, Geek+ fondata nel 2015 nel 2022 ha raccolto 100milioni di dollari con una valutazione di oltre 2 miliardi, ne abbiamo già parlato qui (https://intralogistica-italia.com/lintralogistica-che-verra/), ci sono poi Kindred e 6 River System fondate tra il 2014 e il 2015 sono state acquisite dal gruppo Ocado e alla parte di robotica uniscono sistemi di intelligenza artificiale. Senza scordare Fetch Robotics recentemente acquisito da Zebra, che con la rispettiva piattaforma di gestione è uno dei più importanti fornitori di RAAS (robot as a service) e Asti Mobile Robotics fondata a Burgos in Spagna, ma acquisita nel 2021 dal gruppo ABB. Rappresenta una unione interessante: «Con questa acquisizione» – dichiarò  Sami Atiya, Presidente della divisione Robotics & Discrete Automation di ABB, «ABB sarà l’unica azienda in grado di offrire un portafoglio di automazione completo, con AMR, robot e automazione di macchina, dalla produzione alla logistica, fino al punto di consumo. Questa operazione cambia il panorama per i nostri clienti, che sono chiamati ad adattarsi alle esigenze del singolo consumatore e a cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti radicali nella domanda dei consumatori».

Robot in un magazzino del futuro - immagine generata da intelligenza artificiale

Maggio 25, l'appuntamento da non perdere

Quella presentata è una breve lista, che non può e non vuole essere esaustiva e neppure pretende di essere autorevole; rappresenta un insieme di realtà che stanno lavorando su temi che riteniamo interessanti per l’intralogistica. Alcune di queste imprese sono in forte crescita e hanno già espresso il loro potenziale, altre si stanno preparando per imporsi. Tutte insieme rappresentano quella comunità di innovatori, imprenditori e appassionati che si incontreranno nel maggio del 2025 girando per i padiglioni di INTRALOGISTICA ITALIA. 

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L’intralogistica è un fattore abilitante, risolve problemi e crea le condizioni perché si realizzino i processi, i modelli produttivi e quelli di business di imprenditori e industriali di tutto il mondo. Rappresenta inoltre il punto di caduta di moltissime tecnologie che attraverso attenti processi di technology transfer sono riadattate e utilizzate all’interno dei nostri magazzini.

Questo blog, lanciato e curato da INTRALOGISTICA ITALIA, si pone come il luogo dove questi due aspetti si ritrovano. Analizzeremo l’evoluzione dei settori a cui le aziende provider offrono prodotti e soluzioni di nuova generazione. Lo faremo scandagliando le nuove tecnologie cercando di capire come i singoli provider le stanno declinando nell’ottica di offrire un servizio sempre migliore ai propri clienti.